Psicologia e Religione
<<La mia ipotesi di lavoro è che la psicanalisi è necessariamente iconoclasta, indipendentemente dalla fede o non fede dello psicanalista, e che questa “distruzione” della religione può essere la contropartita di una fede purificata da ogni idolatria. La psicanalisi in quanto tale non può oltrepassare questa necessità della iconoclastia. Questa necessità equivale all’apertura su una duplice possibilità: della fede e della non fede, ma la decisione tra queste due possibilità non è di sua pertinenza>> (Paul Ricoeur, Della interpretazione. Saggio su Freud, Milano, il Saggiatore, 1967, 257).
Questa sezione del blog intende approfondire il dialogo tra Psicologia e Religione premettendo che, secondo la mia visione, è pretestuoso fondare la ricerca psicologica svalutando il contenuto religioso o, ancora di più, definendolo apriori all’interno di un quadro malato della personalità.
Quando questo accade il ricercatore e il clinico scadono in una deriva segnata dal pregiudizio e, da lì, prossima è l’illusione di onnipotenza.