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Educativa di strada, Palermo, Ricerca di Dio, Testimoni

Impregnare la politica di visione

La famiglia francescana oggi si riunisce a Monreale per celebrare la testimonianza di san Ludovico, sovrano di Francia vissuto nel 1200, le cui spoglie mortali sono custodite nel mirabile duomo.

Qualcuno potrebbe chiedersi quale correlazione abbia la spiritualità del poverello di Assisi con un re che viene indicato quale patrono dell’Ordine Francescano Secolare come a percepire una contraddizione e questo rimarrebbe vero fino a quando non si conoscesse la vita di san Ludovico. Un sovrano che utilizzò il suo potere per servire e difendere la causa dei più poveri stando dalla loro parte in giudizio fino a quando non fosse emersa la verità.

Lui, infatti, amministrava le cause giudiziarie sedendosi per terra come ad indicare da quale punto di vista si difendeva la giustizia. Aveva assunto la responsabilità del governo promuovendo la parità dei diritti e, al contempo, custodendo il popolo da derive disumanizzanti come ad esempio il gioco d’azzardo, consapevole che il compito di chi ha un potere di governo è quello di prevenire i mali e di promuovere il benessere dei cittadini.

Il suo, pertanto, rimane un modello di azione politica per tutti i terziari chiamati a vivere il carisma di Francesco d’Assisi nel mondo mischiandosi nelle questioni che attendono la difesa dei piccoli delle nostre società.

Seguendo questo esempio uomini come Giorgio La Pira o don Tonino Bello si sono impegnati per testimoniare la novità evangelica che richiede di schierarsi dalla parte dei deboli uscendo dall’indifferenza che, altrimenti, dovrebbe garantire il quieto vivere.

L’Ordine Francescano Secolare, dunque, risponde ad una precisa chiamata di presenza in questo mondo denunciando, con le scelte di ogni giorno, i mali del tempo e contribuendo ai processi di cambiamento e di crescita delle nostre società.

La celebrazione di questa giornata ha valore se si torna alla missione del quotidiano fatta di relazioni autentiche, di custodia del prossimo, di visione per educare alla bellezza e di cura del bene comune. Ricordando l’impegno di Giorgio La Pira, ancora,  si pensi a come lui contribuì a preparare la relazione per la prima parte della Carta Costituzionale dedicata ai diritti e doveri dei cittadini. La sua riflessione condivisa con Giuseppe Dossetti, Aldo Moro, lui terziario domenicano, e Amintore Fanfani portò alla stesura dell’articolo 2 della nostra Costituzione.

Uomini che davano senso e contenuto alla vita politica che andava ad influenzare la cultura e la partecipazione di tutti i cittadini. Quando La Pira affermava che «il fine della Costituzione deve essere la persona umana che ha diritti imprescrittibili perché non è l’uomo per lo Stato ma lo Stato per l’uomo, creatura di Dio» andava a sancire  un principio fondamentale e cioè che l’economia non ha il primato sulla politica ma viceversa e questo, di conseguenza, impedisce di rendere la persona asservita al mondo delle finanze così come oggi accade.

Sono passaggi basilari perché ci permettono di custodire un assetto sociale che avrà delle ripercussioni significative sul benessere o sulla deriva della nostra società. Il diffuso malessere dei nostri giorni, infatti, interpella tutti e le scelte politiche a cui assistiamo continuano a mancare di visione e di capacità di intervento oltre lo stato emergenziale.

La Regola dell’Ordine Francescano Secolare, in particolare, al n 15 così recita: “Siano presenti con la testimonianza della propria vita umana ed anche con iniziative coraggiose tanto individuali che comunitarie, nella promozione della giustizia, ed in particolare nel campo della vita pubblica impegnandosi in scelte concrete e coerenti alla loro fede”.

È in questa chiamata che riconosciamo l’essere lievito e sale in questo mondo, la chiamata francescana secolare.